Era una notte d’inverno a Milano, e Lorenzo, un giovane architetto, stava correndo verso la stazione Centrale con il cuore in gola. Aveva appena ricevuto la telefonata che temeva da mesi: sua madre, che viveva a Roma, era stata ricoverata d’urgenza. Il treno più veloce sarebbe partito tra meno di mezz’ora, e lui era ancora a dieci minuti di distanza, con il traffico bloccato da un incidente. Il sudore gli scolava lungo la schiena nonostante il freddo. “Non posso perdere quel treno,” mormorò, guardando disperato l’orologio.
Fu allora che si ricordò del numero di Radio Taxi 24, che un collega gli aveva consigliato mesi prima. Con mani tremanti, compose il numero e spiegò la situazione all’operatore. “Ci pensiamo noi, signore. Un taxi arriverà tra due minuti,” gli risposero con calma. Lorenzo non credeva fosse possibile, ma appena terminata la chiamata, un’auto gialla con il logo del servizio si fermò davanti a lui. Il conducente, un uomo sulla cinquantina con uno sguardo rassicurante, annuì: “Salga, la porto io alla stazione. Conosco una scorciatoia.”
Attraversarono vicoli e vie secondarie che Lorenzo non avrebbe mai immaginato esistessero, evitando il traffico principale. Il tassista guidava con sicurezza, quasi leggendo la sua ansia. “So cosa significa avere fretta per qualcuno che si ama,” disse, senza distogliere lo sguardo dalla strada. Lorenzo annuì, stringendo il biglietto tra le dita. Quando arrivarono, il treno era ancora in stazione, ma le porte stavano per chiudersi. “Corra!” gli gridò l’autista.
Lorenzo saltò sul vagone proprio mentre i segnali acustici annunciavano la partenza. Rimase in piedi accanto alla porta, con il respiro affannato, guardando il taxi che lentamente si allontanava nel buio. Sua madre sarebbe stata felice di vederlo, e tutto grazie a quell’intervento tempestivo. Quella notte, Lorenzo capì che a volte bastava un numero, una chiamata, e qualcuno pronto ad aiutarti per cambiare il corso delle cose.
Il giorno dopo, mentre aspettava nella sala d’attesa dell’ospedale romano, inviò un messaggio alla centrale Radio Taxi 24, ringraziando per il servizio impeccabile. Aveva già deciso che, al suo ritorno a Milano, avrebbe lasciato una recensione entusiasta. E forse, la prossima volta che qualcuno gli avesse chiesto un consiglio, avrebbe raccontato la sua storia. Quella di una corsa contro il tempo, vinta grazie a un tassista che non aveva esitato a fare il possibile.
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