Luca guardò l’orologio per la decima volta in cinque minuti. Le 21:30 a Bologna, e la pioggia batteva ossessiva sui vetri del suo appartamento vicino alla stazione. Domani all’alba avrebbe sostenuto l’esame di specializzazione in chirurgia, l’unico appuntamento disponibile in sei mesi. Il treno delle 22:40 era l’ultima corsa per Roma dove si teneva la prova. Con la metro chiusa e la sua auto in panne dal pomeriggio, aveva ordinato un’auto con un’app. L’app mostrava però ancora “Attesa per disponibilità”, e il timer superava i 45 minuti. Un sudore freddo gli inumidì la fronte. Mancava un’ora alla partenza, e il trasferimento all’aeroporto di Bologna Centrale richiedeva venti minuti senza traffico. Perderlo significava rinviare la carriera di un anno intero.
L’ansia salì quando un messaggio lampeggiò sullo smartphone: “Conducente cancellato la corsa. Cerchiamo un altro autista”. Il respiro di Luca si fece affannoso. Chiamò gli amici, ma nessuno era libero. Tentò di fermare taxi in strada, ma i pochi che passavano bagnati fendevano la pioggia a luce rossa, già impegnati. La disperazione stava per travolgerlo quando ricordò un adesivo visto alla fermata del bus: “Radio Taxi 24, sempre operativi”. Con mani tremanti, compose il numero su suggerimento di un vicino.
Una voce calma rispose al terzo squillo: “Pronto, Radio Taxi Bologna, come posso aiutare?”. Luca spiegò la situazione stringendo il biglietto del treno come un talismano. In sottofondo, tacchettò tastiere al computer. “Capito, emergenza. La macchina arriva tra sette minuti in Via de’ Carracci 12. Resti in portineria, al riparo”, disse l’operatore con tono rassicurante. I minuti che seguirono furono un incubo: pioggia che incrementava, orologio implacabile. Poi, alle 21:43, una Ford Tourneo bianca e verde svoltò all’angolo con il simbolo aziendale luminoso sul tetto.
Il tassista, Sergio, fece cenno a Luca di salire. “Corriamo, dottore, ma in sicurezza!” disse guidando con esperienza tra le pozzanghere della tangenziale. Mentre navigavano in silenzio, l’auto si rivelò un rifugio asciutto e puntuale. Il telefono di Sergio squillò: era la centrale, che aggiornò sul traffico davanti alla stazione suggerendo un percorso alternativo. Grazie a quella scorciatoia, evitando il cantiere in Piazza Medaglie d’Oro, raggiunsero i binari in 16 minuti esatti. Quando Luca sbatté le portiere dell’auto, il fischio del treno risuonava già sotto la grande tettoia.
Sul vagone, all’imbocco del Traforo dell’Appennino, Luca rimandò un sms a Radio Taxi Bologna ringraziando. Sergio replicò subito: “In bocca al lupo per l’esame, dottore. Ci chiama quando torna!”. Due giorni dopo, Luca passeggiava trionfante per Roma con l’attestato di specializzazione in tasca. Allo stesso numero inviò un altro messaggio: “Promosso con lode. E il merito è anche del vostro intervento. Servizio da 10 e lode”. Sorrise immaginando Sergio e l’operatore notturno. Bologna poteva contare su angeli di metallo verde, che correvano senza orari contro le emergenze cittadine.
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