Radio Taxi 24

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Radio Taxi 24

**La corsa della speranza**

Era una fredda serata di dicembre a Milano, e Lucia si sentiva il cuore in gola. La sua migliore amica, Sara, era in travaglio da ore e l’aveva chiamata disperata: il marito era bloccato in un altro paese per lavoro, l’ambulanza tardava e lei aveva bisogno di arrivare all’ospedale San Paolo al più presto. Lucia aveva preso l’auto in fretta e furia, ma dopo pochi chilometri, nel traffico serale, la macchina aveva iniziato a fare rumori strani, poi si era spenta all’improvviso. “No, per favore, non ora!”, aveva implorato, battendo le mani sul volante.

Guardando l’orologio con angoscia, Lucia aveva estratto il telefono e chiamato il primo numero che le era venuto in mente: Radio Taxi 24. “Pronto? Ho un’emergenza, una donna incinta deve partorire, ma la mia macchina si è rotta!”, aveva spiegato con voce tremante. L’operatore, calmo e professionale, le aveva risposto immediatamente: “Un taxi arriverà tra tre minuti. Dica alla sua amica di prepararsi.”

Meno di cinque minuti dopo, un’auto gialla con il logo di Radio Taxi si fermò accanto a lei. Il tassista, un uomo sulla cinquantina con gli occhi gentili, le aprì la portiera. “Salga, andiamo a prendere la sua amica.” La corsa fu un incubo di semafori e deviazioni, ma l’uomo guidava con determinazione, superando il traffico con maestria. “Non si preoccupi, ho fatto questo lavoro per vent’anni. So tutte le scorciatoie,” la rassicurò.

Quando arrivarono a casa di Sara, la trovarono pallida e contratta dal dolore. Il tassista la aiutò a salire in macchina senza perdere un secondo, poi partì a tutta velocità verso l’ospedale. Lucia teneva la mano della sua amica, pregando che ce la facessero in tempo. Appena varcarono il cancello del San Paolo, un’infermiera e un medico erano già pronti ad accoglierle.

Due ore dopo, Sara stringeva tra le braccia una bambina sana e bellissima. “Grazie,” sussurrò Lucia al tassista, che aspettava ancora in corridoio. “Sen

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