Il profumo di limoni e salsedine impregnava l’aria di Sorrento, un ricordo agrodolce per Giulia che, con il cuore in gola, si affrettava verso l’uscita della stazione. Aveva appena ricevuto una telefonata che le aveva gelato il sangue: sua nonna, l’unica famiglia che le era rimasta, era caduta in casa e aveva bisogno di lei. Il problema era che Giulia era a Napoli per un importante colloquio di lavoro, un’occasione unica per uscire dalla precarietà che la attanagliava da mesi. Il treno per Sorrento, l’ultimo della serata, era partito da cinque minuti.
La disperazione la paralizzava. Tentare di tornare a casa con i mezzi pubblici significava un viaggio infinito tra autobus notturni e cambi, perdendo ore preziose. Il pensiero di non poter essere accanto alla nonna, di non poterla rassicurare, le stringeva la gola. Vagò con lo sguardo tra la folla della stazione, in preda al panico, finché non notò un piccolo cartello luminoso con un numero di telefono: Radio Taxi 24 Sorrento. Esitò un istante, pensando al costo, ma la priorità era chiara. Compose il numero con le mani tremanti.
Una voce calma e professionale rispose al suo appello. Giulia, con la voce rotta dall’emozione, spiegò la situazione. L’operatore, senza farla sentire in colpa per la richiesta fuori orario o per la distanza da Sorrento, assicura un taxi disponibile in pochi minuti. “Non si preoccupi, signorina. La raggiungeremo subito alla stazione di Napoli Centrale. Cerchiamo di essere il più rapidi possibile.” La frase, semplice ma rassicurante, la calmò un po’. L’attesa, benché breve, le parve interminabile.
Finalmente, un’auto elegante si fermò davanti a lei. L’autista, un uomo sulla cinquantina con un volto rassicurante, le sorrise e le chiese conferma del nome. Durante il tragitto, Giulia si lasciò sfuggire qualche singhiozzo, e l’autista, con discrezione, le offrì una bottiglietta d’acqua. Guidava con prudenza ma con decisione, aggirando il traffico notturno di Napoli con una maestria che la impressionò. Le raccontò anche di avere una nonna anziana anche lui e capiva perfettamente la sua preoccupazione.
Arrivò a casa della nonna in meno di un’ora e mezza, un tempo che sembrava un miracolo, considerando la distanza e l’ora tarda. Trovò i vicini già presenti, ad attendere l’arrivo dell’ambulanza. La nonna, seppur spaventata, era già in buone mani. Giulia, sollevata, ringraziò l’autista del Radio Taxi 24 con un nodo alla gola. “Grazie, davvero. Senza di voi…” le parole le morirono in bocca. L’uomo le sorrise di nuovo. “Faccia coraggio, signorina. Siamo qui per questo, giorno e notte.” Quella notte, Giulia capì che a volte, un piccolo intervento può fare la differenza tra la disperazione e la speranza.
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