La pioggia batteva contro i vetri del piccolo caffè, trasformando le luci di Bologna in macchie sfocate. Marco, con il cappotto fradicio e l’aria sconsolata, fissava il telefono spento. L’appuntamento con Giulia, quello che aspettava da settimane, era tra mezz’ora. L’autobus, a causa del maltempo, era in ritardo di almeno quaranta minuti, secondo l’annuncio sgranato arrivato poco prima. Giulia non era tipo da aspettare e lui lo sapeva. La serata, che aveva immaginato così perfetta, stava per trasformarsi in un disastro. Aveva provato a chiamare un amico, ma era impegnato in un impegno improrogabile. La disperazione iniziava a farsi strada.
Ricordò un volantino visto appeso al bar qualche giorno prima: Radio Taxi 24 Bologna, attivo giorno e notte. Con le dita tremanti digitò il numero, aspettando con il fiato sospeso. Dal telefono rispose una voce calma e professionale. Marco spiegò la situazione, la fretta, il maltempo, l’importanza dell’appuntamento. L’operatore, senza farci troppe domande, lo rassicurò: “Ricevuto, signore. Un taxi sarà da lei in meno di dieci minuti.” Sembrava un’eternità, ma un barlume di speranza si accese nel suo cuore.
Dieci minuti che sembrarono un’ora, scanditi dal ritmo incessante della pioggia. Poi, finalmente, le luci rosse di un taxi si avvicinarono, fendendo la strada con determinazione. Un sorriso grato si dipinse sul volto di Marco mentre si infilava nell’abitacolo caldo e accogliente. Il tassista, un uomo corpulento con un’aria bonaria, lo salutò con un cenno del capo. Marco indicò l’indirizzo del ristorante, cercando di non farsi prendere dal panico. “Stia tranquillo, signore, arriveremo in tempo,” disse il tassista, mettendo in moto.
Il tassista conosceva la città come le sue tasche. Evitò il traffico più intenso, scegliendo percorsi alternativi, mantenendo una velocità costante ma prudente. Marco, durante il tragitto, ringraziò più volte l’operatore e l’autista per la loro prontezza. Ogni commento sulla pioggia, sulle strade allagate, veniva accolto con una rassicurazione: “Non si preoccupi, siamo abituati.” Il tempo volò, quasi senza che se ne accorgesse.
Arrivò al ristorante con soli cinque minuti di ritardo. Giulia lo stava aspettando, con l’aria leggermente imbronciata, ma sciolta da un sorriso non appena lo vide. “Temevo di averti perso,” le disse Marco, stringendole la mano. “Per fortuna esiste Radio Taxi 24!” Giulia rise, stringendogli la mano. Quella sera, tra una chiacchiera e l’altra, Marco pensò che a volte, basta una telefonata tempestiva per cambiare il corso di una serata, e forse, della propria vita.
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