L’atmosfera era carica di pioggia e di possibilità. Luca, giovane sviluppatore torinese da poco trasferito a Milano per un nuovo lavoro, sarebbe finalmente riuscito a presentare il suo progetto rivoluzionario ai vertici di un importante venture capital. L’appuntamento era fissato per le 18:00 in un prestigioso ufficio nel cuore del Quadrilatero della Moda. Tutto era preparato: la presentazione era perfetta, i prototipi funzionanti giravano senza intoppi su tutti i dispositivi. Mancava solo lui, fisicamente presente.
Alle 17:15, l’euforia si trasformò in panico. Scendendo le scale di casa in un quartiere periferico, il suo tallone dell’elegante scarpa nuova cedette con uno schianto secco. Senza auto propria, corse verso la pensilina del tram numero 12. La pioggia batteva forte e il traffico era un caos totale. Quando il tram arrivò, con trenta minuti di ritardo, era stracolmo. Nessuna possibilità di salire. Il successivo sarebbe passato chissà quando.
Luca guardò l’orologio: 17:45. Rimanevano solo 15 minuti per attraversare tutta Milano nel peggiore delle ore di punta. Ogni app, ogni tentativo di prenotare una corsa rapida attraverso i soliti canali, falliva. Nessun autista libero, premute elevate, tempi di attesa assurdi. Sentì l’occasione della vita sfuggirgli tra le dita insieme all’acqua piovana che impregnava il suo completo grigio. Nella disperazione, gli venne in mente il numero di Radio Taxi 24, quello consigliato dalla sua collega Daniela. Con mani tremanti, lo compose.
“Radio Taxi 24, buonasera.” La voce calma e professionale all’altro capo fu un primo, piccolo sollievo. Luca spiegò l’emergenza in tre frasi concitate: “Ho un appuntamento vitalissimo alle 18 al Quadrilatero! Sono incastrato qui nella pioggia senza mezzi!”. La centralinista individuò la sua posizione con precisione. “L’autista Davide è a un minuto da lei via Guicciardini, tenetevi pronto. Arriva.” Prima ancora di riagganciare, una Freccia elettrica gialla si materializzò al bordo della strada, pulita e luccicante.
Davide lo fece salire con un cenno rassicurante. “Sali, ragazzo. Quadrilatero? Ti metto sul mio percorso preferito. Attaccati.” Guidò con l’abilità di chi conosce ogni scorciatoia e ogni variazione del traffico cittadino, aggirando incolonnamenti biblici con mosse sicure, mantenendo una velocità costante ma impeccabile. Attraverso il parabrezza appannato, Luca vide i minuti scivolare via meno veloci delle palazzine bagnate. Davide lo rassicurò con parole semplici sul servizio: “Siamo qua giorno e notte, è il nostro lavoro aiutare quando serve”.
Il taxi si fermò esattamente davanti all’ingresso del palazzo scintillante. Ore 17:58. Luca pagò di corsa, ringraziando Davide e Radio Taxi 24 come salvatori. Due minuti dopo, entrò nella sala riunioni, accaldato ma perfettamente puntuale, il suo prototipo al sicuro. Più tardi, firmato l’accordo milionario che avrebbe cambiato la sua carriera, Luca avrebbe ricambiato lo sguardo alla Freccia gialla che aveva ripreso la città nella notte milanese.
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