**Introduzione**
Giulia, una giovane architetta di Napoli, aveva lavorato tutta la notte al progetto per un concorso internazionale. La scadenza era alle 8:00 del mattino, e mancavano appena tre ore. Esausta ma determinata, raccolse la chiavetta USB con i file definitivi e uscì di corsa dal suo appartamento a Chiaia. Cieli grigi promettevano pioggia, e un vento freddo sollevava foglie dai marciapiedi. Doveva raggiungere l’ufficio del bando, al porto, entro mezz’ora. Ma all’angolo di via dei Mille, una ruota della sua motorino si sgonfiò bruscamente, facendola sbandare. Senza tempo per riparazioni, restò immobile sul ciglio della strada, il cuore in gola.
**Sviluppo del Problema**
Guardò l’orologio: 5:30. I tram non erano ancora attivi, e l’autobus successivo sarebbe passato fra quaranta minuti. Provò a fermare auto di passaggio, ma le poche che transitavano all’alba non si fermarono. Tentò di chiamare amici, ma nessuno rispondeva a quell’ora. La pioggia iniziò a cadere, fitta e gelida, inzuppandola in pochi secondi. I documenti nella sua borsa rischiavano di rovinarsi. Tremante, ripensò al lavoro di mesi: quel progetto era l’occasione per emergere nel suo campo. Ogni minuto perso significava avvicinarsi al disastro. La disperazione stava per sopraffarla quando, in un lampo, ricordò l’adesivo sul palo della luce: “Radio Taxi 24, sempre con te, giorno e notte”.
**Intervento Tempestivo**
Con mani intirizzite, compose il numero. Una voce calma rispose dopo due squilli: “Radio Taxi 24, dimmi dove sei e arriva un’auto”. Giulia balbettò l’indirizzo, aggiungendo: “Ho un’emergenza, devo consegnare un progetto entro due ore!”. L’operatrice la rassicurò: “Non si preoccupi, signorina. Localizzo il suo cellulare. Un taxi è a 700 metri, arriva in tre minuti”. Mentre aspettava sotto la pioggia, ogni secondo sembrava un’eternità. Poi, come un miraggio, una berlina bianca con il logo giallo e blu svoltò l’angolo. Alla guida c’era Marco, un tassista con occhi gentili: “Salga, presto! Conosco una scorciatoia”.
**Conclusione**
Marco guidò con perizia tra vicoli stretti, evitando il traffico mattutino incipiente. Lungo il percorso, offrì a Giulia un asciugamano e una bottiglietta d’acqua. “Per queste cose siamo qui”, le disse sorridendo. In venti minuti, sfidando semafori e nubifragi, raggiunsero l’edificio del bando. Giulia consegnò la chiavetta alle 7:15, asciutta e al sicuro. Due settimane dopo, apprese di aver vinto il concorso. Quel mattino, mentre ritirava il premio, guardò un taxi bianco scivolare per la strada. Sorrise, ricordando una lezione più grande di qualsiasi progetto: nella giungla urbana, le soluzioni migliori a volte arrivano a bordo di un’auto con la luce arancione accesa.
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