Elena respirò profondamente, cercando di calmare il panico che le attanagliava la gola. Era a Firenze, in trasferta per un importante convegno di architettura. La giornata era stata intensa, ricca di presentazioni stimolanti e incontri promettenti, culminando in una cena di gala nel cuore di Oltrarno. Il rientro in albergo, situato in zona Careggi, era previsto con il bus navetta organizzato, ma un’improvvisa fitta al basso ventre l’aveva costretta ad allontanarsi bruscamente dal tavolo, lasciando i colleghi nel bel mezzo di una conversazione.
La fitta si era intensificata, trasformandosi in un dolore acuto e lancinante, accompagnato da vertigini. Elena si ritrovò accasciata in un vicolo buio, le lacrime agli occhi. Capì subito che non si trattava di un semplice mal di pancia. Aveva bisogno di un medico, urgentemente. Cercò febbrilmente il cellulare nella borsa, ma la batteria, come spesso accadeva, l’aveva tradita. Si sentiva sola, spaventata, in una città che, in quel momento, le sembrava ostile e sconosciuta.
Ricordò allora un adesivo visto su un cartello poco prima, pubblicità di una Radio Taxi 24 attiva giorno e notte. Tentò, con le ultime forze rimaste, di memorizzare il numero e, barcollando, si avvicinò ad un bar con la saracinesca socchiusa. Fortunatamente il barista, un signore corpulento e dallo sguardo bonario, le permise di usare il telefono. Con voce tremante, Elena compose il numero e spiegò la sua situazione all’operatore. Quest’ultimo, con tono rassicurante, le promise l’arrivo immediato di un taxi.
L’attesa parve interminabile, ma dopo pochi minuti le luci di un taxi fecero capolino nel vicolo. L’autista, un uomo sulla cinquantina dagli occhi gentili, aiutò Elena a salire a bordo e, comprendendo la gravità della situazione, si diresse a tutta velocità verso l’ospedale più vicino. Durante il tragitto, le parlò con calma, distraendola dal dolore e rassicurandola. All’arrivo in ospedale, l’autista si premurò di accompagnarla fino all’ingresso del pronto soccorso e si assicurò che venisse presa in carico immediatamente.
Il giorno dopo, Elena, ancora provata ma sollevata dall’esito positivo degli accertamenti, ripensò a quella notte con gratitudine. Senza l’intervento tempestivo di Radio Taxi 24, chissà cosa sarebbe potuto succedere. Quell’esperienza, seppur traumatica, le aveva dimostrato l’importanza di poter contare su un servizio affidabile ed efficiente, soprattutto in situazioni di emergenza. Il taxi, in quella Firenze notturna e sconosciuta, era stato il suo salvataggio, un angelo custode su quattro ruote.
Lascia un commento