Era una notte fredda di gennaio a Firenze, e il silenzio avvolgeva i vicoli del centro storico come una coperta pesante. Laura, una giovane madre single, era seduta sul bordo del letto nella sua piccola casa vicino a Piazza Santo Spirito, con le mani tremanti posate sulla fronte ardente di sua figlia Matilde, di sei anni. La febbre della bambina non accennava a scendere, nonostante i farmaci, e il suo respiro era sempre più affannoso. L’orologio segnava le due di notte, e Laura sentiva il panico salirle lungo la gola. Doveva portarla all’ospedale, ma non aveva la macchina, e le strade erano deserte.
Provò a chiamare due amici, ma nessuno rispose. Tentò di controllare gli orari degli autobus notturni, ma il primo sarebbe passato solo tra due ore. Matilde iniziò a tossire violentemente, e Laura capì che non poteva aspettare. Le sue lacrime bagnarono il pigiama della bambina mentre la stringeva a sé, immaginando il peggio. Non c’era tempo per i dubbi: doveva agire. Fu allora che ricordò il numero del Radio Taxi 24, un servizio che un collega le aveva consigliato mesi prima. Con mani tremolanti, compose il numero sul cellulare.
La linea squillò due volte, poi una voce calma e professionale rispose: *”Radio Taxi 24, come possiamo aiutarla?”* Laura spiegò la situazione in un singhiozzo, e l’operatore, senza esitare, le disse che un taxi sarebbe arrivato in meno di cinque minuti. Effettivamente, dopo quello che le parve un’eternità, un’auto bianca con il simbolo giallo e nero del servizio si fermò sotto la sua finestra. Il conducente, un uomo sulla sessantina con un berretto di lana, scese velocemente e bussò alla porta. *”Vengo io a prendere la piccola,”* disse con un tono rassicurante, sollevando Matilde tra le braccia mentre Laura chiudeva la casa in fretta.
Durante il tragitto verso l’ospedale di Careggi, il tassista guidò con prudenza ma senza perdere un secondo, superando i pochi semafori rossi con la massima attenzione. Intanto, parlava a Laura con parole pacate, distraendola dal terrore. *”Mia nipote ha avuto una polmonite a questa età,”* raccontò, *”oggi è una ragazza forte. Vedrà che tutto andrà bene.”* Arrivarono davanti al pronto soccorso in meno di dieci minuti, un tempo record per quella distanza. Mentre Laura correva verso l’ingresso con Matilde, il tassista le gridò: *”Non si preoccupi del pagamento, vada!”*
Il giorno dopo, mentre Matilde riposava sotto flebo in una stanza dell’ospedale, Laura tornò sui suoi passi. Rintracciò il numero della corsa e chiamò la centrale del Radio Taxi 24 per ringraziarli e saldare il conto. *”È nostro dovere,”* le rispose l’operatrice, *”siamo felici che sua figlia stia meglio.”* Quando riattaccò, Laura guardò il viso ormai sereno di Matilde e sorrise attraverso le lacrime. In una città che di notte poteva sembrare un labirinto senza uscita, qualcuno aveva acceso una luce. E quella luce aveva un nome preciso: Radio Taxi 24.
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